Neuropsicologia clinica
La neuropsicologia è la disciplina che studia i processi cognitivi e comportamentali e i meccanismi anatomo-fisiologici ad essi correlati. Attraverso il colloquio clinico e la somministrazione di una batteria di test specifici, l’esaminatore stabilisce se le abilità cognitive (memoria, attenzione, linguaggio, ragionamento, ecc.) del paziente sono adeguate per la sua età e per il suo livello di istruzione, oppure se quell’individuo presenta prestazioni al di sotto della norma.
Neuropsicologia dell’adulto
A tutti può capitare di dimenticare un appuntamento o può sfuggire il termine preciso che si ha sulla punta della lingua…, ma quando devono essere considerati un campanello di allarme rispetto a un quadro di un normale processo d’invecchiamento?
Sebbene i disturbi cognitivi si rivelino spesso benigni o inesistenti, potrebbero precedere una forma di demenza, in particolare la malattia di Alzheimer, che è la forma più frequente (50% circa), seguita dalla demenza vascolare (20% circa).
Indagare un’eventuale difficoltà cognitiva rilevante nell’adulto significa dunque poter diagnosticare una patologia neurologica in modo precoce e intervenire sulla progressione della malattia o quanto meno su alcuni sintomi, rallentandone il decorso, per poi pianificare un eventuale piano riabilitativo.
Neuropsicologia dell’età evolutiva
“Svogliato, irrequieto, distratto, incapace di dedicare attenzione alle lezioni…”. Alcuni atteggiamenti del bambino in classe rivelano disturbi specifici che è meglio individuare e classificare precocemente, per aiutarlo non solo a migliorare le proprie prestazioni nello studio, ma a crescere e relazionarsi. Effettuare una valutazione neuropsicologica consente di delineare il profilo cognitivo del bambino o dell’adolescente, evidenziando i punti di forza e di debolezza ed eventuali disturbi cognitivi (disabilità intellettiva, disturbi del linguaggio, disturbi visuo-spaziali e della coordinazione motoria, disturbi specifici dell'apprendimento - DSA: dislessia, disortografia, disgrafia, discalculia, disturbo da deficit di attenzione e iperattività (ADHD) ecc).
Indagare su una difficoltà cognitiva significa arrivare precocemente ad una diagnosi e quindi intervenire tempestivamente con adeguati piani riabilitativi e terapeutici e agire positivamente sull’azione di recupero cognitivo ed emotivo del giovane paziente.